Maggiori fallimenti, sensibile calo delle nuove aperture (-8,6%), aumento delle difficoltà produttive dovute alla pandemia del Covid-19, restrizioni economiche relative alla guerra in Ucraina compromettono la visione dell’economia nel lungo periodo. È questo il quadro economico e sociale nel quale si muovono le piccole e medie imprese italiane, affrontando rilevanti problemi nel programmare la produzione. Conviene ricordare che qualsiasi situazione internazionale instabile provoca rallentamenti circa gli investimenti pensati dalle imprese. Non possiamo dimenticare le carenze sotto il profilo organizzativo e di cultura aziendale che rappresentano i punti deboli del panorama produttivo nazionale. Con il nuovo paradigma economico e sociale è necessario rivedere il processo produttivo anche alla luce della pandemia del Covid-19, la quale ha agevolato la conoscenza di diverse modalità di lavoro come lo smart working. È del tutto evidente che in questi anni abbiamo assistito a un cambiamento epocale che coinvolge imprese e lavoratori. «Nelle attuali condizioni di mercato – commenta Giuliano De Danieli, imprenditore e fondatore dell’agenzia Prima Posizione, con un passato come consulente per IKEA, Intesa San Paolo e Pittarello – gli imprenditori devono accettare che il successo dei loro team e della propria azienda dipendano, in misura sempre più larga, dal raggiungimento di un equilibrio tra pensiero strategico creativo e implementazione efficace. Per far crescere un’azienda in un mercato in rapida espansione, globalizzato e in cui il concetto di ‘normalità’ ha cessato di esistere, ci sono cinque suggerimenti applicabili fin da subito». Giuliano De Danieli, che con la sua agenzia aiuta aziende che vogliono acquisire contatti, posizionarsi e vendere online e offline, tiene a precisare: «Il primo consiglio è sicuramente quello di supportare con ogni mezzo possibile la rete vendita. Per un imprenditore è diventato ormai imprescindibile fornire formazione, strumenti e coaching personalizzato ai componenti di un reparto chiave come quello delle vendite. Trattandosi di un settore capace di indirizzare da solo i destini a breve e medio termine di un’impresa, rimane primaria la necessità di puntare su questo aspetto a dir poco decisivo». Il secondo consiglio dell’esperto, dedicato anche ai giovani che intendono cimentarsi nell’avventura imprenditoriale, è quello di mantenersi aperti nei confronti dell’innovazione. «Secondo il 1° Rapporto Innovazione Italia, realizzato da Assoconsult insieme al Centro studi Confindustria e Istat, le attività italiane che innovano sono appena l’8%». «Da un lato assistiamo a una mancata spinta innovativa sotto il profilo digitale, dall’altra un problema di mentalità ancora molto diffuso. Si tratta innanzitutto – commenta De Danieli – di una questione di mentalità organizzativa e cultura aziendale molto importante che, se approcciata in modo positivo, può portare a soluzioni non considerate prima: una migliore comunicazione tra vendita e gestione del prodotto. Essere innovativi vuol dire creare alleanze che forse non avremmo mai considerato in passato, ma che ora possono avere perfettamente senso in una logica di contesto aziendale. Occorre stabilire delle aspettative chiare: il terzo consiglio è quello di promuovere i compiti e gli obiettivi quotidiani in modo preciso e cristallino. Per responsabilizzare al meglio i propri collaboratori possono essere di grande aiuto brevi riunioni quotidiane centrate su quanto realizzato ieri, quanto si cercherà di realizzare oggi e quali sono gli strumenti e il supporto necessari per raggiungere l’obiettivo prefissato». Gli ultimi due suggerimenti di De Danieli, autore del libro bestseller Il venditore bambino riguardano l’aspetto meramente operativo. Spesso, con l’impiego di tecnologie avanzate specifiche per ogni team, accade che si finisca col rendere comunicazione e collaborazione più difficili all’interno del sistema aziendale. Per evitare la creazione di microgruppi è fondamentale usare strumenti semplici e uguali per tutti. L’ultimo consiglio è quello di chiarire il processo. «Riuscire a trovare un equilibrio – conclude De Danieli – tra pensiero strategico creativo e implementazione efficace non è semplice, considerando la velocità di evoluzione dei mercati, e la necessità di trovare sempre nuove idee può risultare impegnativa. Identificare con esattezza i passaggi logici e procedurali per raggiungere un obiettivo nel modo corretto, rimane senza dubbio la strategia migliore».
Francesco Fravolini